DONNE, SCIENZA & CARRIERA

Oggi 11 febbraio si celebra in tutto il mondo la Giornata Mondiale per le Donne e le Ragazze nella Scienza.

Questa ricorrenza, istituita dall’ONU nel 2015, è nata per incoraggiare le donne a intraprendere carriere che riguardino i campi della scienza, della tecnologia, dell’ingegneria e della matematica (STEM), abbattendo stereotipi e offrendo opzioni scientifiche alle bambine.

I DATI in ITALIA (fonte: Almalaurea)

Un po’ di analisi dei dati da Almalaurea (link alla pagina completa clicca qui) su quello che, purtroppo, è il GENDER PAY GAP in Italia.

Le studentesse donne raggiungono voti superiori rispetto agli studenti uomini e sono in numero inferiore le ripetenti rispetto ai ripetenti. Le studentesse dedicano molto più tempo allo studio in termini di ore, compiono maggiori esperienze internazionali e, per questo, conseguono un maggior numero di attestati linguistici. Sempre le studentesse intraprendono più attività culturali nel tempo libero e si iscrivono all’università mosse da forti motivazioni culturali.

A ragion di ciò, però, il gap finale c’è eccome: le differenze di genere si confermano dal punto di vista retributivo (e non solo): si parla del c.d. Gender Pay Gap. Tra i laureati di secondo livello che hanno iniziato l’attuale attività dopo la laurea e lavorano a tempo pieno emerge che il differenziale, a cinque anni, è pari al 16,9% a favore degli uomini: 1.715 euro netti mensili rispetto ai 1.467 euro delle donne.

A ulteriore conferma che ancora oggi le donne fanno più fatica degli uomini a realizzarsi sul lavoro, i dati evidenziano differenze anche rispetto al tipo di professione svolta: a cinque anni dal titolo svolge un lavoro a elevata specializzazione (compresi i legislatori e l’alta dirigenza) il 62,8% delle donne e il 66,4% degli uomini.

Inoltre la lettura dei dati conferma che le donne sono più penalizzate sul lavoro se hanno figli. Il forte divario in termini occupazionali, contrattuali e retributivi tra uomini e donne, infatti, aumenta in presenza di figli.

LA PANDEMIA

La pandemia attualmente in corso ha chiaramente dimostrato il valore delle ricercatrici di tutto il mondo in tutte le fasi della lotta al Covid-19: dal riconoscimento del virus alle tecniche per testare le persone, fino ad arrivare allo sviluppo dei vaccini. Allo stesso tempo, la pandemia ha anche avuto un impatto negativo sulle scienziate, ampliando il gap di genere già presente e arrestando molte carriere, soprattutto nelle fasi iniziali.

A ragione di ciò l’edizione 2021 della giornata mondiale delle donne e ragazze nella scienza avrà come tema principale Women Scientists at the forefront of the fight against COVID-19, e riunirà diverse esperte dei settori legati alla pandemia, sparse in ogni angolo del globo. Con la collaborazione dell’UNESCO, l’evento si terrà interamente online, dove ci sarà anche una traduzione simultanea in inglese e francese.

IL MIO PUNTO DI VISTA

Dal mio punto di vista credo che si viva ancora con una mentalità un po’ antica che vede la donna più capace negli studi umanistici e non scientifici: è uno   stereotipo, tra i peggiori e duri da sradicare. Ed è purtroppo ancora vero che, per i motivi sopra citati, sia più facile promuovere carriere maschili. Se ci fate caso c’è una domanda che spesso viene posta a donne considerate “più business woman” rispetto ad altre: “ma come fai a fare tutto?!”…mai sentito fare la medesima domanda ad un uomo.

Ci avevi mai pensato?