Password vs Lucchetto. Come sconfiggere i ladri di segreti.

Gli anni passano, ma il bisogno di nascondere i nostri “segreti”resta.

In piena fase elementari avevo il timore che mia mamma leggesse il mio diario segreto. Le chiavi del lucchetto, non so perché, tutte noi millenials le “nascondevamo” in posti molto facili da trovare. Non esisteva il codice puk di sblocco. O meglio, lo sblocco poteva farlo solo il nonno con il trinciapollo…e a quel punto il diario era da archiviare, era troppo penetrabile dal virus “hacker mamma”.

Avevo scoperto da un’amica che si poteva inserire un secondo livello di protezione: mi staccavo un capello, lo inserivo in una pagina e mi dovevo sempre ricordare se lo avevo messo trasversale o dritto. Era un sigillo di garanzia per capire se qualcuno aveva o no aperto il mio diario. Mi ero molto arrabbiata per non averci pensato io stessa, avevo solo rubato un’idea geniale.

Sono passati quasi due decenni da allora ed ogni giorno mi trovo ancora a litigare con la mia memoria. Ci frullano in testa mille password, compresa quella per sbloccare lo smartphone: perché è lì che abbiamo i nostri segreti! Tralasciando l’uso effettivo (cioè quello di non lasciare i propri dati alla portata di un ipotetitico ladro) la vera funzione è quella di nascondere i nostri segreti. Vero?

Chi ti conosce molto bene conosce anche le tue password. Cosa fare?

Non potendo sfruttare il giochino del capello dobbiamo fare in modo di inventare password facili per noi e criptiche per i ladri di segreti!

Anche per le password ci vuole creatività.

1-Possiamo inserire numeri al posto di alcune lettere, ispirandoci al cocktail preferito che berremmo H24: Spr1tzh24

2-Le combinazioni numeriche, per ricordarle, devono avere un significato…perché non fare un tuffo nel passato e provare a ricordare la data del primo bacio? Magari mettendo anno/mese/giorno: 980810 – sì il mio primo bacio l’ho dato il 10 agosto 1998. Quella sera ho visto tantissime stelle (senza nemmeno alzare il naso al cielo!)

3-Altro modo simpatico e stimolante è usare il nome della prossima meta in programma, condendo il tutto con il giorno di partenza: London25. In questo modo, ogni volta che inseriamo la password, ci ricordiamo che abbiamo in programma qualcosa di cool da fare: questo sì che può darci la carica anche se è solo lunedì mattina 🙂

Correte a creare la vostra password perfetta, il ladro di segreti è sempre dietro l’angolo!

Avere qualche segreto da condividere solo con se stessi fa bene, ci avvolge in un’aurea di mistero, e io trovo che il mistero sia davvero glam!