UNA PAGINA DI STORIA

Questo è un post senza orpelli, senza glamour.

Il 27 marzo è una data che verrà segnata nei libri di storia, assieme alla data che tutti stiamo aspettando, quella della fine della pandemia. Il 27 marzo alle ore 18.00 un Papa zoppicante, in una Piazza San Pietro vuota, lucida di pioggia e con le fiaccole che si piegano al vento, da la benedizione Urbi et Orbi. Il mondo assiste alla preghiera di Papa Francesco e all’indulgenza plenaria con un rito nuovo.

Un momento toccante e di riflessioni, indipendentemente dal proprio credo o non credo.

Mi sono rimasti impressi alcuni passaggi che ho trascritto frettolosamente sul mio taccuino mentre guardavo la tv e mi piace l’idea di fissarli qui, nel mio blog.

Il Papa, sfidando la pioggia, chiede a Dio di guardare la disastrosa situazione. E qui, i brividi.

…siamo tutti chiamati a remare assieme e a confortarci a vicenda…

…la tempesta scoperchia le nostre paura e mina le nostre certezze…

…con la tempesta è caduto lo stereotipo del nostro ego che si preoccupa solo dell’apparire…

…prima della pandemia ci siamo fatti frastornare dalla fretta…è tempo di scegliere che cosa conta e che cosa passa…

…stiamo affidando le nostre vite a persone comuni come medici, infermieri, farmacisti, fattorini, impiegati dei supermercati, impiegati nelle aziende che producono beni di prima necessità ecc…e non a chi compare nelle prime pagine delle riviste o ai primi posti nello show…queste persone comuni stanno scrivendo ora le pagine della nostra storia…

Bene, io ho materiale sufficiente per rivedere le mie priorità e tempo sufficiente per pensare a come guardare al futuro. Sarò sicuramente più felice al risveglio, ogni mattina.

Federica