MONITEUR DU BRONZAGE

Storia dell’abbronzatura: è glamour?

I grandi alberghi della Francia del primo Dopoguerra (mi riferisco soprattutto alla Costa Azzurra) prevedevano una figura chiamata “MONITEUR DU BRONZAGE“, che potremmo tradurre in italiano come “istruttori dell’abbronzatura”. Queste figure istruivano le nobili signore su come abbronzarsi per non confondersi con la gente comune, meno abbiente. Chi doveva lavorare nei campi o, in generale, all’aria aperta prendeva il sole su mani e braccia e non sul viso, perchè coprivano il capo con i cappelli di paglia, quindi alle nobili signore si suggeriva di lasciarsi baciare il viso dal sole, ma di utilizzare lunghi guanti per non abbronzare mani e braccia. Il bon ton dell’epoca chiedeva questo.

La tendenza del momento prevede, per questioni di salute e di stile, di non ostentare un’abbronzatura sfacciata, a differenza dei ruggenti anni Ottanta dove è nato il termine lampados per indicare chi si strinava letteralmente con le lampade dei centri estetici. Tutto ciò è passato di moda, perchè quello che tutti possono ottenere sembra non essere più così cool (soprattutto nello showbiz); se a tutto ciò aggiungiamo i prima citati consigli di medici e bravi estetisti l’abbronzatura cafona è totalmente out!

Liberi tutti di crogiolarsi al sole, ma per chi vuole seguire il bon ton dell’abbronzatura e della spiaggia, ho qualche discreto suggerimento:

  • evitare posture circensi e di cattivo gusto per riuscire ad abbronzare anche la piegolina sotto alla chiappa
  • la vista di uomo o donna impegnato con una mano a farsi i selfie e con l’altra a tenere sollevato il costume nella parte dove non si vuole il segno è decisamente poco elegante
  • donne, non considerate meno sexy l’aggiunta di un po’ di tessuto al vostro costume, perchè può solo aggiungere glamour
  • uomini, lo slippino mignon (spesso effetto pannolo da bimbo) sta bene sono a Magnini durante le gare
  • mettere la crema solare prima di recarsi in spiaggia è un ottimo stratagemma per lasciare alla pelle il giusto tempo di assorbire lo schermo, poi nel tragitto per arrivare alla spiaggia si rischia di scottarsi!
  • ricordate di schermare con un apposito spray anche i capelli!
  • via libera ai cappelli a tesa larga, alle colorate borse da mare, ai vestiti svolazzanti, alle acconciature eccentriche (ma NO AL CIAPPO DA DOCCIA)
  • suoneria del cellulare assente o discreta e conversazioni telefoniche moderate faranno sì che i vicini non siano infastiditi dai vostri problemi
  • non lasciate cartacce e spazzatura sulla spiaggia, potete portarla nel vostro appartamento o in hotel e smaltirla correttamente
  • proprietari di cani (come me) non fate vergognare Fido di avere un padrone poco chic, raccogliete i bisognini in spiaggia come in qualunque altro posto (esistono gli appositi contenitori con sacchettini, sono colorati e cool). I cani hanno bisogno di ombra e acqua fresca, ricordatelo per la loro incolumità!
  • bambini urlanti che si insinuano sotto l’ombrellone di tutti…lasciateli sfogare un po’ (ne hanno tutto il diritto), ma poi dategli delle regole per rispetto del vicino che magari vorrebbe rilassarsi
  • la spiaggia non è un’ala dell’estetista: no a pinzette, forbicine, smalto e qualunque altra diavoleria
  • no ai gavettoni, perchè il rischio di prendere involontariamente smartphone del vicino, bambino piccolo, animale o umano poco disposto a farsi bagnare improvvisamente è molto, molto alto!

Detto ciò, se frequentate spiagge deserte…ricordate che il buon gusto, anche nei confronti del vostro partner, non va mai in vacanza!

Buona spiaggia!