FORMULA MAGICA. FORMULA1.
Un’esperienza da provare per tifosi e non, un luogo dove rumore e velocità sono la formula magica per provare adrenalina pura!
Dal divano di casa dei nonni, la domenica pomeriggio dopo pranzo, alla Parabolica del circuito di Monza. Un balzo in un’esperienza rombante e adrenalinica in una location inaspettatamente green.
Location: il polmone verde della Brianza.
Il Parco di Monza è annoverato tra i maggiori parchi storici d’Europa. Con 688 ettari attraversa Monza e alcuni comuni limitrofi. L’imperatore Napoleone lo istituì nel settembre del 1805 per essere tenuta agricola modello e sua riserva di caccia. Oggi il complesso del Parco di Monza, Villa Reale, Giardini Reali e Autodromo sono patrimonio storco, artistico e paesaggistico.
All’arrivo in questo parco si respira un’aria “aulica”, è un parco recintato con sue regole, programmi ed eventi (info) e si capisce subito che è molto utilizzato dagli abitanti del luogo che, abituati all’evento del Gran Premio, continuano la loro passeggiata quasi non curanti dei tifosi in arrivo.
Un evento rumoroso come il Gran Premio stride all’interno di questa location così grande e silenziosa, ma l’organizzazione (a mio avviso eccezionale) è riuscita a far convivere in modo egregio rumore e silenzio, entrambi penetranti!
Si parcheggia fuori dal parco, in aree riconoscibili perché presidiate da personale di servizio, per poi prendere la navetta e arrivare all’interno del parco in tutta comodità e sicurezza. I tifosi delle varie scuderie sfilano educatamente nel parco seguendo i percorsi indicati, fino ai controlli di sicurezza, per poi avventurarsi in una sfilata di ambulanti che vendono dai gadget ai panini stile Oktobefest, con musica e intrattenimenti.
L’evento italiano
Ognuno indossa qualcosa dei colori della scuderia per cui fa il tifo, ma non si creano scontri e non volano parole poco glamour (tranne qualche attacco di goliardia). La convivenza è pacifica, ognuno va “semplicemente” orgoglioso dei colori che indossa. Questo dettaglio l’ho appreso e verificato di persona con estremo piacere.
L’utenza è varia per genere ed età, tanti gli italiani, ma anche tantissimi stranieri. Durante la giornata ci sono le gare di Formula3, Formula2 e ieri c’è stata anche una gara di Porche. Tutte rumorose e veloci, ma nessuna paragonabile alla Formula1! Girando per il parco si può avere la fortuna di veder sfilare qualche auto che, finita la gara, rientra ai box, bambini con le cuffie stile George d’Inghilterra sull’elicottero, signore con cappelli stravaganti e unghie laccate dei colori della loro squadra, qualcuno indossa una bandiera, qualcuno è alla ricerca di qualche foto con personaggi famosi e qualcuno è riuscito a farsi regalare una gomma usata da portare (comodamente!) a casa come gadget.
La gara
Dopo una parata su auto d’epoca con i piloti a bordo, ecco il momento dell’inno nazionale. Una voce fuori campo invita tutti ad alzarsi in piedi per ascoltare l’inno di Mameli. Ieri Al Bano ha fatto la sua interpretazione. Le frecce tricolori hanno regalato acrobazie colorate talmente belle da farci dimenticare in un attimo la sfortunata performance canora.
Inizia la sfilata delle monoposto che prendono possesso dell’asfalto ed è subito un boato di applausi. Lì ci si sente dentro la gara e l’adrenalina sale!
Commentatori carichissimi, tifosi delle varie scuderie che esultano all’unisono e loro, le monoposto bellissime che sfrecciano davanti a un pubblico in fermento. Impossibile rendere l’idea della velocità che, combinata al rombo dei motori, è davvero penetrante. Ed ecco che i cronisti sfoderano il linguaggio di settore e tra un “fucsia” e un “blistering” la gara si consuma in un baleno, tra strategia e colpi di scena.
Mi sono gustata la gara con il mio cappellino della Ferrari (anche se ho un debole per il bel Ricciardo). Ho regalato questa esperienza a mio marito… ma forse mi sono divertita di più io! Impossibile tornare a casa senza gadget, perché il bello di queste esperienze è che è consentito tornare un po’ bambini, quelli che ancora sono capaci di sognare…