BUONE MANIERE DIGITALI 2.0
Mai come in questo periodo, e da questo periodo in poi, il nostro mondo ruota e ruoterà attorno alla tecnologia.
Oltre alle competenze in campo digitale che ognuno di noi ha – volente o nolente – acquisto, di sicuro un aspetto GLAMOUR da tenere in considerazione è che anche gli strumenti moderni possono essere regolati dalle buone maniere.
Le buone maniere 2.0 non sono tante e per questo motivo credo che possa essere interessante conoscerle. Come sempre il buon senso è di primaria importanza.
Anche se è uno strumento di comunicazione fast è buona norma inserire sempre un saluto iniziale e un commiato finale, per non rischiare di sembrare un leone da tastiera che impartisce ordini ai suoi sudditi.
La firma che si inserisce a fine mail ha il valore di piccola referenza, per questo è importante che sia completa per essere identificati e dovrebbe contenere un recapito alternativo alla mail, per dare eventualmente seguito alla conversazione.
Quando si scrive una mail a una persona che non si conosce, ça va sans dire, occorre presentarsi prima di tutto.
Non è buona norma inviare mail in chiaro a persone che non si conoscono tra loro e per questo si può usare il ccn (con molta attenzione nella gestione, per evitare incresciose gaffes).
Non è buona educazione utilizzare, a fini privati, gli indirizzi mail di lavoro, così come non è chic inviare mail di lavoro prima delle 8.00 del mattino (si possono preparare e impostare, per poi inviarle in un secondo momento. A meno che non ci si rivolga a un cliente/fornitore super mattiniero che, nella parte successiva della giornata, non avrebbe tempo per la risposta…o a meno di comprovate esigenze)
Alle mail è bene rispondere in tempi brevi – non troppo per non dare l’idea di aver risposto frettolosamente – ma entro le successive 8 ore.
La funzione di whatsapp è pressoché la medesima degli SMS – short message service – dove la parola SHORT – CORTO – deve farci riflettere. Io spesso sono caduta nella trappola dello sbrodolare tutto quello che mi passava per il cervello in uno o più messaggi…ma non è educato. Prima di tutto chi riceve tanti messaggi consecutivamente viene disturbato o distratto dal suono senza sosta delle notifiche, poi per tutto ciò che non è short è meglio preferire una chiamata.
Una regola però vale su tutte. Non si sollecita la risposta a un messaggio inviato diventando stalker incalliti – ti ho visto che eri on line – così come non è educato non rispondere in un tempo consono. Non rispondere proprio è quanto di più cafone ci possa essere, a meno che non si tratti di una dimenticanza per la quale ci si scuserà.
No alle foto private nelle chat della classe dei figli.
No ad argomenti scottanti come politica o denaro nelle chat di gruppo (così come si conviene nella gestione delle conversazioni a tavola).
TELEFONATA
Una telefonata, di questi tempi, è sicuramente gradita ai più. Occorre solo ricordare che non deve durare ore, per non mettere in difficoltà chi è dall’altra parte dell’apparecchio che ci sta dedicando del tempo – e il tempo è sempre prezioso per tutti. Una telefonata non deve MAI essere fatta prima delle 9 del mattino, a orario pasti e dopo le 21.
In compagnia (quando si potrà tornare in compagnia…) non si utilizza il telefono (mail, whatsapp o chiamate che siano). Ci si concentra sulle conversazioni ed è buona norma mettere lo smartphone in modalità silenziosa, in caso di chiamata urgete ci si scusa e ci si allontana. Il super cafone un po’ anni ’80 ascolta la partita anche ai pranzi di famiglia o nelle situazioni più disparate…anche no, grazie! Non si tormentano gli amici e gli ospiti con le foto dei figli, degli animali e non si obbligano a guardare i propri video. Non tutti hanno i nostri stessi interessi, ma questo è ABC del rispetto. Al ristorante il telefono MAI sul tavolo (faccio outing, mi è capitato di farlo…non lo farò più): e qui non è solo questione di buona educazione, ma anche di igiene…!
Sono poche regole, tutte di buon senso. Io inizio ad applicarle. Tu?