San Valentino con stile (a tavola)
Poco prima di Natale ho frequentato un corso di buone maniere, una sorta di guida contemporanea allo stile. Ero curiosa di conoscere ciò che può fare la differenza per distinguersi positivamente nelle più svariate occasioni quotidiane.
L’overview sulle buone maniere fa riferimento, prima di tutto, alla buona educazione che proviene, in gran parte, dalla famiglia. Il principio fondamentale della buona educazione è il rispetto dell’altro (che a volte ci dimentichiamo?).
Durante il corso ho ripassato una frase che ho poi scritto e messo sul mio comodino, per riguardarla ogni mattina e cercare di farla mia il più possibile
“LA GENTILEZZA E’ IL PASSEPARTOUT PER TUTTE LE SITUAZIONE”
Le buone maniere, o meglio i dettami che le regolarizzano, hanno origini molto lontane. Alcune regole sono ormai obsolete, altre invece restano intramontabili.
Una cosa è certa: è bene conoscerle, per poi capire in autonomia dove e come applicarle a seconda del contesto e della compagnia.
Siccome San Valentino incombe anche quest’anno, perché nono ripassare le regole base per apparecchiare la tavola? Regole delle quali oggi, grazie ai programmi televisivi, si parla un po’ di più. Spesso vengono dei dubbi, quindi ho pensato di riassumere l’apparecchiatura in questo veloce schema, comodo da tenere a portata di mano la sera di San Valentino, per stupire il partner, e da fare proprio nella vita di tutti i giorni a casa:
Una tavola ben apparecchiata e ben organizzata diventa sicuramente anche una tavola fruibile. Tra il centro di un piatto e quello del commensale a fianco dovrebbero esserci, per poter stare comodi, circa sessanta centimetri (questo per regolarsi quando si hanno tanti invitati). Io qui ho indicato tutte le posate possibili, però si dovranno apparecchiare solo quelle che realmente verranno usate, tenendo presente che ogni portata dovrà avere posate pulite.
N. 1 piatto piano (mai mettere la fondina direttamente sulla tovaglia). Sul piatto piano si può posizionare il piattino più piccolo per l’antipasto (se previsto) che verrà mangiato con la prima forchetta a partire da sinistra (la n. 7) e con il primo coltello a partire da destra (n. 3). Una volta terminato l’antipasto, il piattino dovrà essere rimosso per far posto all’eventuale fondina. Il primo piatto, se in brodo si mangerà con il cucchiaio (n. 4) se asciutto si mangerà con la forchetta n. 6, ma sempre senza coltello (mai previsto per i primi piatti). Il secondo piatto verrà mangiato quindi con forchetta e coltello classici (n. 5 e n. 2). Il tovagliolo a casa va sempre a sinistra (n. 8), da posizionare esterno rispetto all’ultima posata apparecchiata.
I bicchieri devono essere apparecchiati sopra ai coltelli avendo cura di mettere davanti quelli più bassi e dietro quelli più alti: n. 9 tumbler per l’acqua, n. 10 calice da vino rosso, n. 11 flûte per Champagne. Mai mettere più di tre bicchieri in tavola per ogni commensale.
Sopra alle forchette si può mettere il piattino del panne (n.12) accompagnato dal coltello spalma burro (n.13), se previsto.
Avere una tovaglia con tovaglioli di stoffa coordinati, prevedere un cestino per il pane, mettere un piattino sotto al vino e posizionare l’acqua in brocche (per differenziare la naturale dalla frizzante si può inserire una fettina di limone nella caraffa dell’acqua frizzante) sono delle piccole accortezze che cambiano drasticamente l’aspetto della tavola.
Un ultima regola…se vi impegnerete per fare una bella tavola, ma non sapete cucinare…ricordatevi di nascondere bene gli incarti della rosticceria di fiducia! 🙂
Buon San Valentino a tutti.