“G” : GLAMOUR = “D” : LADY
Un’equazione matematica per l’icona di stile del XX secolo: Lady D.
Chi era Lady D?
Nata in una delle più antiche e importanti famiglie britanniche Lady D è stata icona di stile del XX secolo: su di lei si sono accesi i riflettori in giovane età e, forse, non si sono mai spenti.
Una donna che è riuscita a mixare alla perfezione l’allure che ruota attorno alla famiglia reale con il fascino di una celebrità internazionale.
La sua storia in poche righe
Dopo aver frequentato un istituto di buone maniere ed etichetta in Svizzera, Diana fece ritorno a Londra dove visse con alcune coinquiline, sue amiche. Un corso di cucina non la proclamò cuoca provetta, così lavorò come insegnante in una scuola di danza. Un incidente di sci la immobilizzò per un periodo tale da costringerla a lasciare il lavoro per reinventarsi, più tardi, come assistente in un asilo a Knightsbidge, Londra. Durante una battuta di caccia “rubò” alla sorella Sara le attenzioni che il giovane Carlo aveva per lei. A soli vent’anni diventò consorte del principe d’Inghilterra erede al trono e, nientemeno, icona di stile.
Kensington Palace. “Diana. Her Fashion Story”
I suoi outfits hanno segnato la storia della moda ed ora Kensington Palace ospita una mostra dedicata agli abiti della principessa, sponsorizzata da Estèe Lauder. Non ho resistito, l’ho visitata.
Una volta entrati si respira immediatamente un’aria di malinconia. E’ un luogo in cui tutto è soffuso, dove il tempo sembra essersi fermato. Da bambina ero una fan di Lady D ed oggi sarei stata una sua follower. Sono sicura che avrebbe continuato a segnare la storia e a farci sognare.
La mostra è piccola, ma intensa. Gli abiti appartenuti ed indossati da Lady D sono disposti in alcune teche intervallate da scritte sui muri. Un concetto moderno e sofisticato, degno della protagonista.
Cura del dettaglio e coraggio nell’osare a (dis)misura
Attraverso gli abiti di Lady D si ripercorre l’evoluzione di una donna, una principessa, una trend-setter che ha saputo connettersi con il popolo e che è riuscita, attraverso i suoi outfits, a lanciare messaggi a tutto il mondo.
La mia attenzione è stata attirata dai bozzetti che alcuni stilisti avevano creato per Lady D. C’è Diana in ognuno di loro, è come se si sentisse la sua presenza, come se quei bozzetti trasudassero emozioni.
Diana ha dato la possibilità ad alcuni stilisti sconosciuti di diventare famosi e il suo guardaroba, decisamente glamour, ha decisamente alzato il profilo della moda Britannica nel mondo.
La principessa era solita commissionare alcuni bozzetti ai suoi stilisti, che poi venivano rivisti da Diana in persona. Spesso, seduta per terra in mezzo a stoffe e disegni, poneva lei stessa note sui bozzetti per definire, assieme allo stilista, il look da creare. Questo ci insegna che, per avere una marcia in più, non bisogna lasciare nulla al caso. La cura del dettaglio è il segreto della buona riuscita (e non è vero che nessuno se ne accorge!)
Diana era una principessa moderna, aveva ben chiaro il protocollo reale, ma aveva le idee altrettanto chiare su come poter – talvolta – sconvolgere tutti. E’ stata la prima donna della famiglia reale ad essere fotografata con i pantaloni in occasione di un evento serale e a sdoganare il nero per gli abiti da sera (previsto solo per gli abiti da giorno).
Di lei si dice che avesse imparato ad essere sempre “sparkling”, ed è vero. Come si sarebbe approcciata ai social? Non lo sapremo mai, ma di sicuro lo avrebbe fatto sfoderando la sua allure glamour, osando in modo (s)misurato.